Il narcisista soffre.. ma il suo è un dolore privato

il narcisista soffre

 

Il narcisista soffre o è solo un distruttore?

Il narcisista soffre eccome. Scopri qui la sua sofferenza.


Il narcisista soffre quando si rende conto di essere fragile.

Prova dolore in modo direttamente proporzionale allo spessore della sua corazza lucente. Ciò significa che il narcisista può  non riconoscere neanche a se stesso il dolore, che dipende  da quanto si è impermeabilizzato ai sentimenti e più in particolare al concetto di “debolezza”. Per il narcisista la debolezza sta all’antitesi della forza, e poiché essere forti, grandi e potenti è prioritario, ecco allora che la debolezza va disprezzata almeno come dimensione personale. Possono essere deboli gli altri, ma non  un narcisista. Un narcisista può essere debole solo in privato, nei momenti no della vita, in attesa di nuovi rilanci, aspettando una nuova onda. Il narcisista soffre quindi, soffre quando le situazioni non vanno come vuole lui.

Il narcisista soffre quando è vulnerabile.

È l’altro a farlo sentire vulnerabile,  e debole. L’altro ha il potere immenso di farlo sentire amato e accettato. Qualunque piccola cosa può ferirli o deluderli e per questo fanno molta fatica a fidarsi degli altri. Sono così occupati nel difendersi da vivere un dramma costantemente attivo. All’apparenza presuntuosi, forti, carismatici e affascinanti ma sotto sotto terrorizzati di non essere abbastanza, o peggio di essere o tutto o niente. La ferita narcisistica rappresenta il trauma che ha caratterizzato l’infanzia di queste persone. Ciò vale nella maggior parte dei casi, ad eccezione dei Bambini Imperatore. I bambini Imperatore hanno avuto un infanzia in cui tutto gli era dovuto, caratterizzata da una figura di accudimento votata a compiacere ogni suo genere di bisogno. Ciò ha impresso loro il messaggio secondo il quale “Benessere è quando sto bene io, e tu sei qui per farmi stare al meglio”. Secondo Umberta Telfener, l’infanzia del narcisista è caratterizzata da due scenari diversi.

SCENARIO UNO.

Nonostante le prime esperienze con la figura di accudimento siano state molto intense qualcosa si è interrotto improvvisamente in modo traumatico oppure il rapporto si è deteriorato. Ad esempio hanno vissuto una separazione o la morte oppure la nascita di un fratello o di una sorella più amata di loro. Ciò ha minato irrimediabilmente la fiducia nell’altro e ha dato dimostrazione di quanto la vicinanza sia pericolosa.

SCENARIO DUE.

La madre li ha amati molto, ma solo e soltanto se corrispondevano esattamente all’immagine che lei aveva di loro. In altre parole: “Ti voglio bene, ma solo se fai, sei, vivi, esisti come  io voglio per te!”. Ecco perché vivono con una corazza addosso: fuori in un modo, dentro in un altro. Non possono permettersi di essere umani del tutto perché quando in passato è capitato sono stai puniti.

Leggi anche Le caratteristiche del Narcisista.

Il narcisista soffre, ma alcuni sono più fortunati di altri.

Hanno un interruttore interno che riescono a spegnere quando vogliono. Basta decidere.. Dicono a se stessi: “Da oggi non ti amo più. Da domani sei il passato. Tu non sei la donna perfetta che io cercavo ed ora il tuo tempo con me è terminato. Il tuo comportamento mi  sta minacciando è meglio che tu venga eliminata”. E poi cosa succede? Succede che quelle frasi diventano realtà improvvise e che  una volta che il bottone di emergenza è stato schiacciato il meccanismo si avvia come un pilota automatico. Questi comportamenti se portati verso la coscienza provocano un dolore ma è un dolore silente, necessario per riavere la libertà, per ritrovare se stessi. Di calma dopo la tempesta. E poi via di corsa verso una nuova eccitante, strabiliante e favolosa avventura! Basta tapparsi il naso per non sentire la puzza di morto lasciata dietro di sé.

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